Tempo fa un amico economista mi parlava di una teoria secondo la quale quando il livello di benessere (collettivo e individuale) è troppo alto, la gente inizia ad inventare problemi da
risolvere.
Ma credo sia conseguenza naturale del sistema capitalistico: generare insoddisfazione affinché le persone sentano il bisogno di comprare sempre più prodotti e servizi.
Sono ufficialmente 6 mesi che vivo a Las Palmas di Gran Canaria.
Ho passato la maggior parte di essi a pianificare ed eseguire le operazioni per costruire un lavoro che si adattasse al mio stile di vita slow... e per la prima volta dopo 3 anni di lavoro autonomo sento di esserci arrivato.
Mi trovo in una situazione che ho sempre ricercato e che ho faticato a costruire: avere tanto tempo libero garantito da un business che sta lavorando quasi da solo.
Ma come spiega il buon Mark Manson, la risoluzione di un vecchio problema, non è altro che la nascita di un nuovo problema
Infatti ora mi trovo a fronteggiare una sensazione collaterale.
Mi sono iscritto ad una scuola di spagnolo, frequento eventi di scambi
linguistici, vado a fare snorkeling e continuo ad allenarmi in palestra le consuete 3 volte a settimana.
Mi sono pure comprato l'Xbox e un tv 55 pollici!
Ma nonostante questo, la sensazione prevalente da un po' di settimane a questa parte è la noia.
Sì, mi sto annoiando!
Non me ne sto lamentando, voglio semplicemente parlare di quanto curioso sia questo problema e di come ho intenzione di affrontarlo.
Ci hanno sempre detto che la noia è produttiva e stimola la creatività blablabla sì, tutto vero, ma...
È incredibile come il nostro cervello, appena trova spazio per annoiarsi un po' di più, inizia a correre come un cavallo selvaggio tra pensieri e scenari, a volte catastrofici, a volte meno.
Essere impegnati è un modo per tenere imbrigliato il cervello e per evitare che si possa concentrare su problemi più astratti e difficili da risolvere.
Ecco perché tante persone, gli
impegni, se li inventano.
Il nostro cervello non è abituato a stare fermo.
Torniamo alla mia noia.
Nella vita ho sempre tentato di sfuggire alla noia.
Ogni volta che qualcosa si appiattiva, io scappavo.
Il lavoro, le relazioni...
Credevo che la vita dovesse essere vissuta come una montagna russa, ricercando solo situazioni di alti e bassi e se qualcosa ti annoia allora vuol dire che non fa più per te.
Invece solo di recente ho realizzato che la noia è sana.
Ogni volta che iniziamo qualcosa di nuovo siamo eccitati e su di giri, pieni di adrenalina per il cambiamento che stiamo affrontando.
Poi, la situazione si stabilizza per permetterci di viverla col minimo impiego di risorse, alias, rilassandoci.
Nel 2023, tendiamo a definire "noia" quel gap di sensazioni.
Il primo impulso che ho quando mi trovo a sperimentare uno stato del genere è
trovare qualcosa da fare: accendo il computer per ottimizzare cazzi e mazzi, vado su YouTube a guardare video formativi oppure mi invento altri modi per rendere "produttivo" quel tempo libero che mi ritrovo.
Il mio cervello preferisce riempire quel tempo con cose inutili da fare, con il solo scopo di allontanare la noia.
Invece io voglio allenarmi a resisterle.
Voglio allenarmi a tollerare la noia, perché la noia non è un sintomo e non è una malattia: la noia è slow, la noia è relax!
Desidero raggiungere una situazione di pace e calma in cui riesco a stare seduto sul mio cazzo di divano per un'ora di fila senza fare una mazza di niente (e possibilmente senza aprire il frigorifero ogni 5 minuti).
Il piano è pronto: ogni volta che parte il segnale "trova qualcosa da fare" gli resisterò, finché il mio cervello non smetterà di galoppare.
Ti farò sapere come va.
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👉 La mia carriera: da operaio in fabbrica a professionista del marketing con partita iva. L'ho raccontata a Stefano di fatturaelettronica-app. Trovi l'intervista qui.
👉 Lavora duro, riposa duro. La testata "The Millenial" mi ha intervistato e io gli ho parlato della mia filosofia sul lavoro (e di vita).
👉 Ci hanno fatto la testa così con "gli obiettivi", ma nessuno ci ha mai spiegato quanto è importante il concetto di anti-obiettivo, ovvero sapere quello che non si vuole essere nella vita (io per esempio, non voglio essere più schiavo del denaro). Qui una lettura di approfondimento.
👉 Una delle newsletter che sto apprezzando di più ultimamente è quella di Francesco Oggiano: riflessioni "temperate" e brillanti su fatti di attualità. Ogni Giovedì nella tua casella email (è anche piena di tool).
📕 Sto leggendo questo libro. Appena finito inizierò quest'altro dello stesso autore. Mi piace il suo
stile, breve e incisivo.
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